Musicista italiano. Dopo
aver studiato con N. Sala e G. Tritto al Conservatorio della Pietà dei
Turchini di Napoli, nel 1795 si trasferì a Roma, ove portò in
scena la farsa musicale
I puntigli delle donne; a questa fecero seguito
un'altra farsa musicale,
L'eroismo ridicolo,
ossia la finta
filosofia (1797), la commedia
Il finto pittore (1798), l'opera
Teseo riconosciuto (1798) e le farse
L'isola disabitata e
Chi
più guarda non vede (entrambe del 1798). Di nuovo a Napoli nel 1799,
ebbe la direzione della cappella reale, seguendo poi la corte, quando questa si
spostò a Palermo. Nel 1803 fu a Parigi, ove, nel 1804, rappresentò
una versione rielaborata de
La finta filosofia. Da allora si
dedicò alla stesura di opere in francese: la commedia
La petite
maison (1804) e il dramma
Milton (1804). Tra il 1803 e il 1806
S. compose quello che è considerato il suo capolavoro, la tragedia
lirica in tre atti
La vestale, con testo di V.-J.-É. Jouy; l'opera
poté, tuttavia, essere rappresentata solo per diretto intervento di
Napoleone nel 1807. Lo stesso Napoleone gli commissionò un'altra tragedia
lirica, il
Fernand Cortez ou la conquête du Mexique (1809).
Divenuto compositore di camera dell'imperatrice,
S. nel 1810 ebbe anche
la direzione del Teatro dell'imperatrice; caduto l'Impero, fu nominato
compositore drammatico del re. Nel 1817 rappresentò un rifacimento delle
Danaidi di A. Salieri; del 1819 è la tragedia lirica in tre atti
Olimpye, con testo di J. Dieulafoy e Ch. Brifaut. In quell'anno
S.
accettò l'invito di Federico Guglielmo III di Prussia e si
trasferì a Berlino, ove, nel 1820, assunse la direzione della musica di
corte e del teatro reale, incarico che mantenne fino al 1842; di quel periodo
sono la musica di scena
Lalla Rookh (1821), l'opera in due atti
Nuramhal,
oder das Rosenfest von Kaschmir (1822), su testo di K.H.
Herklotz, l'
Alcidor (1825) e l'opera in tre atti
Agnes von
Hohenstaufen (1829, rielaborata nel 1835), su testo di E. Raupach. La mai
sopita ostilità dell'ambiente berlinese nei suoi confronti lo spinse nel
1842 a lasciare Berlino; nel 1850 fece definitivo ritorno in patria (Maiolati,
Ancona 1774-1851).